Il complicato mondo di Nathalie, il film diretto da David Foenkinos e Stéphane Foenkinos, racconta la storia di Nathalie Pêcheux (Karin Viard), professoressa di lettere divorziata e madre premurosa con una malsana gelosia.
Nathalie è in transito verso la menopausa. In una delle scene più divertenti del film se lo sente dire dal suo medico di base. La sua reazione basita e la sua domanda – e quanto dura questo transito? – ben sintetizza il tono di questo ennesimo film che dimostra come il cinema francese sia unico nel regalare ruoli magnifici e non banali alle attrici in transito, non solo a quelle senza una ruga. Lasciando perdere ancora una volta il titolo italiano, che cerca fuori tempo massimo di indurre nel pubblico, considerato evidentemente come puro istinto pavloviano, il ricordo favoloso di una Amelie di successo di ormai 17 anni fa, il titolo originale, Jalouse, gelosa, identifica la sindrome di cui soffre la nostra Nathalie.
Professoressa di lettere divorziata, passa infatti improvvisamente, letteralmente dall’oggi al domani, da madre premurosa a gelosa patologica. Il tutto comincia la sera della festa a sorpresa per i 18 anni della figlia, una brava e bella ragazza che non le dà la minima preoccupazione, ballerina classica di grande talento in procinto di tentare l’esame per entrare alla scuola di ballo dell’Opéra di Parigi.
